PENSARSI INSIEME

Giovedi, 15 Giu 2017, 09:52 :: Donato Natuzzi

Nel titolo la sintesi del l'intento operativo lanciato dal tavolo dei lavori che per la prima volta ha unito ieri a Bologna tutte le FISM provinciali di Emilia Romana, non solo per necessità ma per abbracciare un significativo progetto comune.

Le nostre scuole non sono riservate a una elite di persone e concretamente, se possiamo offrire cinque posti gratuiti li dobbiamo mettere a disposizione dei più bisognosi.

Il dott. Luca Iemmi, Presidente FISM Emilia Romagna, ha fatto gli onori di casa porgendo a nome di tutti i Consigli Provinciali FISM convocati per celebrare la loro prima assemblea congiunta un messaggio di saluto nei confronti di S. E. Mons. Matteo Maria Zuppi (Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna).

Riaffermando che FISM è una federazione di scuole che In Emilia Romagna consta di 500 scuole di infanzia su un totale di 330 Comuni ha sottolineato il ruolo di risorsa che riveste per la Comunità e per la Chiesa locale attraverso il servizio educativo a vantaggio sia dei membri che di chiunque voglia avvalersi del suo progetto formativo.

Dalla dettagliata disamina dei valori analizzati è emerso che dei circa 114.000 bambini scolarizzati alle scuole di infanzia di tutta la regione, almeno 34.000 frequentano le scuole FISM, espressione del 30% di media a confrontro del 50% delle scuole statali e del 20% delle scuole comunali. Ci sono poi realtà come le province di Ferrara e Piacenza, dove le scuole di infanzia comunali sono pressochè inesistenti e le scuole paritarie FISM fanno la parte del leone sfiorando il 90% della quota. A tutti gli effetti, anche per la società civile, siamo espressione di un servizio importante offerto all’interno della fascia di età 3-6 anni.

Assistiamo quotidianamente a profonde trasformazioni del modo di pensare e degli stili di vita delle persone che si intrecciano al fenomeno della pluriculturalità e della globalizzazione, concorrendo al cambiamento di assetto e dell’ambiente di vita del bambino, in quel nucleo: la famiglia, che ai nostri giorni non si mostra più fondata su un modello unico e vive nell’eclissi del senso di Dio, offuscata nella dimensione dell’interiorità.

L'emergenza educativa che ne deriva fa sentire più forte il senso di responsabilità e ci sprona ad impegnarci maggiormente, a reinventarci studiando nuove forme di aggregazione e sperimentando forme educative evolute.

La scuola Cattolica è quindi una chiara risorsa per la Comunità e la Chiesa locale nell'offrire il proprio servizio educativo fondato sul Vangelo e a disposizione di quanti vogliono abbracciarne il progetto formativo.

L'incontro con Mons. Zuppi è stato anche motivo di accorato appello da far giungere alla Conferenza Episcopale Italianala per l'imprescindibile necessità di ribadire ai sacerdoti, se mai ce ne fosse bisogno, l'importanza della scuola cattolica e dell'enorme valore che essa rappresenta per la Chiesa.

Una preghiera di aiuto con l'intento di trovare nuove forme organizzative anche in grado di alleggerire gli stessi sacerdoti da responsabilità crescenti ed impegni diffusi esageratamente gravosi.

 

Che Dio protegga le nostre scuole, e soprattutto i nostri bambini.