FISM: partita aperta sulle modifiche per il Terzo Settore

Giovedi, 13 Nov 2025, 12:50

Transito dei beni in neutralità fiscale se l'attività passa da commerciale a non commerciale in applicazione dei nuovi criteri introdotti dal Codice del Terzo settore. Con il decreto delegato, in attesa dell'esame definitivo del Cdm, per gli Enti del terzo settore si chiude la questione relativa all'emergenza di plusvalenze nel passaggio tra le regole del Tuire del Codice delTerzo settore. Criticità a cui, come si è evidenziato nel corso dell'evento della FISM (la federazione italiana scuole materne) a Roma, il Governo ha posto rimedio con l'articolo79-bis che consente agli Ets di optare per neutralizzare gli effetti fiscali che deriverebbero dal passaggio dei beni strumentali in regime di non commercialità. Ma tra le partite più sentite per gli Ets del settore dell'educazione, ci sono i temi legati a Irap e Imu. Con riferimento all'Irap il passaggio dalla commercialità alla non commercialità potrebbe comportare l'indeducibilità del costo del lavoro. Le soluzioni guardano, ad esempio, a mutuare  anche per gli Ets il regime di favore già previsto, ai fini Irap, per associazioni e società sportive dilettantistiche che prevede che i compensi per i co.co.co. sotto gli 85mila euro annui non concorrono alla determinazione della base imponibile.
Sul fronte Imu, come ricordato dal presidente FISM Luca lemmi, occorre trovare una soluzione. La giurisprudenza consolidata esclude che la semplice conformità delle rette scolastiche al costo medio per studente (Cms) possa porsi a fondamento del diritto all'esenzione. Un orientamento che disincentiva le realtà del terzo settore che operano nel settore educativo e che richiede al Governo unintervento interpretativo. La soluzione potrebbe essere quella di ritenere che le attività didattiche esercitate negli immobili degli enti non commerciali si intendono svolte con modalità non commerciali - quindi esenti ai fini Imu - quando il corrispettivo medio percepito da tali sog getti è inferiore al Cms .Un simile intervento avrebbe pregio di recepirel 'indirizzo ministeriale nelle istruzioni al modello Imu-Enc. Non daultimo il capitolo dell'Iva su cui si lavora per una moratoria decennale per l'attuazione dell'orientamento unionale e il coordinamento con l'assetto normativo conseguente alla riforma degli Ets. L'evento della FISM è anche l'occasione per condividere un traguardo non dipoco conto per gli enti dell'economia sociale, attori attivi del piano d'azione dell'economia sociale italiano. Un lavoro che come ricordato dal sottosegretario Lucia Albano «punta a costruire una visione italiana della nostra economia per comprenderne le prospettive future, attraverso la messa a disposizione di strumenti fiscali, finanziari e amministrativi in grado di incentivare le attività di interesse generale svolte da talienti». Lo scenario evidenzia quindi il ruolo del Terzo settore composto da più di 139mila enti che hanno scelto di iscriversi nel Registro unico, come ricordato dal capo del dipartimento
per le Politiche sociali del ministero del Lavoro, Alessandro Lombardi, e che si troveranno a confrontarsi con il decreto controlli di attuazione della riforma che attribuisce a reti associative e centri di servizi per il volontariato un ruolo di prim'ordine. 

dalle pagine de Il Sole 24 Ore di giovedì 13/11/25

CLICCA QUI per rivedere i lavori dell'evento sul tema fiscale del TERZO SETTORE, organizzato da FISM ETS a Roma mercoledì 12 novembre, presso la Sala Apollo del Palazzo Maffei Marescotti.